All’interno del progetto AVATAR, sostenuto dalla Fondazione Wanda Di Ferdinando (Bando 2015, ente capofila Coop. Irs L’Aurora) è stata realizzata una interessante indagine sull’utilizzo di internet e dei social network da parte dei più giovani.

Il progetto AVATAR nasce con la finalità di prevenire i rischi connessi all’uso scorretto della rete e promuovere competenze e saggezza digitale attraverso lo sviluppo e il potenziamento di un senso critico come elemento integrativo di interpretazione della realtà.

La ricerca, la prima nel suo genere – dichiara il valutatore P.P. Inserra (Valutatore, Ass. Cante di Montevecchio) – ha previsto la somministrazione di un questionario semi-strutturato a un gruppo di 446 studenti di alcune scuole medie inferiori e superiori della provincia di Pesaro Urbino, oltre che un lavoro osservazionale continuo nei gruppi-classe da parte degli operatori”.

“Al di là del- la scelta, nel nostro caso, di puntare sulla ricerca-azione, ed in particolare su una valutazione qualitativa del progetto AVATAR fortemente centrata sulla valorizzazione della relazione operatore-gruppo-classe, c’è una scommessa ben più ampia da gestire. Leggere l’evoluzione di fenomeni articolati come quelli trattati in questo studio, infatti, se da una parte passa anche attraverso il lavoro di indagine scientifica, dall’altra passa sempre più attraverso l’attivazione di processi osservazionali, esplorativi di natura trasversale. Osservare, interrogarsi, allora, non deve voler dire solo fare riferimento a concetti e strumenti tipici della ricerca sociale, utilizzati dagli oi technikoi che possiedono expertise specialistiche. Bensì, vuol dire valorizzare atteggiamenti condivisi e strutturali di analisi e di esplorazione, condivisi dagli operatori sociali e sanitari che impattano con il fenomeno, da chi fa lavoro di campo, dalle reti locali e sovralocali che nascono per organizzare servizi e interventi”.

“In termini diacronici, longitudinali, osservare e approfondire vuol dire anche misurarsi con esperienze, elaborazioni e discipline che trattano i temi del cyberbullismo, della scuola e dei consumi secondo una prospettiva diversa da quella esclusivamente psicosociologica, utilizzando altre chiavi di lettura. E, in ultimo, vuol dire tenere insieme componente analitica e componente proattiva, aprendo canali di scambio finalizzati all’individuazione comune di proposte, con gli attori istituzionali deputati a filtrare, tradurre, orientare le politiche”.

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